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    Anima Russa
    ALEXANDRA CATIERE
    ELENA ZICHON

    29 Gennaio – 28 Febbraio 2008

    Works

    Alexandra Catiere

    Elena Zichon

    La galleria Otto Zoo inaugura la sua attività con la mostra Anima russa, che presenta per la prima volta a Milano e in Italia il lavoro delle fotografe Alexandra Catiere ed Elena Zichon, dal 29 gennaio al 28 febbraio.

    Nate alla fine dell’impero sovietico, appassionate di fotografia, del bianco e nero, della gente e dei luoghi del loro paese, Catiere e Zichon vengono avvicinate perché nelle immagini di entrambe affiora, inesorabile, quella poetica, cupa, intensa “anima russa” che continua a persistere nel nostro immaginario.

    Le loro due esperienze e i loro due caratteri così lontani sembrano tuttavia rincorrersi a distanza sul piano di una ricerca formale che si fa materia in evoluzione. Atmosfere, personalità, aggettivi diversi di una realtà ancora così indecifrabile a occhi abituati a riconoscervi solo degli stereotipi, che sembrano alla fine risultare comunque veri.

    Catiere e Zichon sono due aspetti, due sguardi di questo nuovo, vecchio impero che porta le stimmate della grande tradizione su un corpo martoriato e in divenire.

    Alexandra Catiere (Minsk, 1978), vive tra Parigi e New York, ma conduce la sua ricerca artistica in Russia. A Milano presenta una serie di ritratti di due progetti realizzati a Minsk e Mosca, Behind the glass e For what is seen is temporary (2Cor.4.18): il primo alla fermata di un autobus, scattando primi piani dei passeggeri dietro i vetri, il secondo in una casa di riposo per anziani. Sulla sua pellicola si depositano in modo emozionante i rumori di un antico passato di eleganze, filtrate da un presente perseguitato da sogni implosi. Siano essi anonimi passeggeri di un autobus moscovita o anziani dai volti segnati e pieni di verità. Il passepartout dei vetri piovosi spesso diventa una trama raffinata, un teatro, un bestiario dei tratti somatici inconfondibili di un popolo dai profili aristocratici, perduti nei tradimenti del consumismo povero.

    Elena Zichon (Mosca, 1973), presenta invece una raccolta di fotografie scattate a San Pietroburgo e nella campagna vicina. Il protagonista è sempre un freddo silenzio, il silenzio delle cose, dei palazzi, della natura, dei marmi, delle statue imbellettate dalla neve. Un mondo che sembra pietrificato; l’impossibile visione e l’osservarsi della solitudine. Tutto è riflesso e si rappresenta in un silenzio ovattato, assoluto, in un’elegante malinconia cosmica. Le sue fotografie affrontano la staticità e risultano vibranti, in un grande equilibrio compositivo che richiama un gusto e un rispetto della tradizione ininterrotti. Soviet e Karenina, crinoline e Nep “a Mosca …a Mosca…”.