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    Burn Breathe
    MARINA BERIO
    LIDIA SANVITO

    4 Maggio – 30 Giugno 2010

    Opere

    Marina Berio

    Lidia Sanvito

    La galleria OTTO ZOO presenta Burn Breathe, una mostra di disegni di Marina Berio e di sculture di Lidia Sanvito.

    Marina Berio (Boston, 1966), è fotografa di formazione e pensiero. I suoi disegni, per la prima volta esposti in Italia, sono la copia libera, a carboncino su carta, dei negativi dei suoi scatti fotografici. I soggetti, impressi in snap-shot, nascono da improvvise visioni e illuminazioni interiori. Rappresentano una natura indistinta, cespugli, radure, dune; strade sconfinate, gallerie, guard-rail; oggetti comuni. Nella trasposizione su carta, questi elementi anonimi acquistano un’astrattezza formale, costituita dalla percezione del negativo fotografico e un significato simbolico più profondo. Come le lampade degli studi di artisti, la serie Burn Breathe che dà il titolo alla mostra, con la quale Berio celebra il tempo consumato in questi luoghi, il lato oscuro del lavoro creativo e gli stati d’animo che spesso l’accompagnano, come “la solitudine, l’angoscia, l’ambivalenza”.

    Lidia Sanvito (Napoli, 1970), realizza un lavoro basato sull’idea che la percezione è influenzata dalla memoria e che anche il senso si sviluppa dall’interno attraverso un processo intuitivo.

    Produce sculture di gomma e carta che nascono sempre in relazione allo spazio che le ospita: cubi che dialogano con il vuoto o che separano due ambienti, linee di demarcazione, cunei che colmano un angolo, frecce direzionali. Nelle sue masse compatte, nei suoi angoli chiusi, condensa una razionalità puntuale, tutta protesa alla produzione di questi oggetti ideali. Apparentemente fredde e provocatorie, le sue forme geometriche sono dense, vibranti, tenere, ironiche.

    L’incontro delle due artiste, assai diverse per formazione e percorso, sviluppa una serie di rimandi sottili tra i lavori dell’una e dell’altra. Entrambe condividono un rigore formale mai abbandonato con un segno compatto e corposo e una predilezione per una materia arsa, combusta. Il carboncino, la gomma, la ripetizione e la programmazione impongono a entrambe una griglia metodologica che le sostiene e ne valorizza l’espressività più intensa e genuina.