Follow Me

    Close

    PROJECT ROOM

    Giulio Squillacciotti

    19 Febbraio – 31 Marzo 2010

    Opere

    La galleria OTTO ZOO presenta una mostra personale di Giulio Squillacciotti (Roma, 1982), nell’ambito del programma di project room (OTTO ZOO PROJECT) iniziato lo scorso settembre.

    Giulio Squillacciotti ha un approccio filologico al lavoro d’artista. Influenzato profondamente dai suoi studi in Storia dell’Arte Medievale, guarda al tempo trascorso come alla base romanzesca per una narrazione sul tempo presente: raccoglie vecchie foto, cartoline, documenti, giornali, libri e con essi, rimescolandoli come un archivista dissennato, un demiurgo visionario, realizza video, installazioni e fotografie.

    Così facendo, ridona vita a reperti anomini e incolore creando intorno ad essi un corpus narrativo o riporta in vita, con un attento e selettivo lavoro documentario, situazioni, momenti e oggetti di cui spesso si sono perse le tracce.
    Attraverso il suo lavoro di ricostruzione immaginifica e di analisi pungente, le sue storie slegate dal contesto storico a cui si riferiscono, diventano vere, liriche e condivisibili.

    L’installazione alla galleria OTTO ZOO si articola intorno a tre lavori.
    Far from where we came, è un video che ricostruisce una vicenda familiare, immaginaria, ma con forti riferimenti autoreferenziali, restituita attraverso 54 foto raccolte casualmente in due anni tra Turchia e Spagna.
    San Vincenzo al Volturno (IS), documenta la vita quotidiana di chi lavora nei laboratori del famoso scavo archeologico e del piccolo paese che li ospita, attraverso una serie di foto raccolte in una Moleskine – una sorta di diario dell’archeologo.
    A Moveable Aesthetic, è una video-intervista in cui l’artista propone uno spostamento di soggettività: partendo dai propri pensieri ed esperienze, sceglie un’artista, donna e straniera, per rappresentare il suo vissuto e documentarne l’impatto su un altro soggetto.

    L’intento delle iniziative di OTTO ZOO PROJECT è di promuovere la giovane arte italiana, soprattutto nel campo del video, offrendo agli artisti la possibilità di misurarsi con un intervento site-specific in uno spazio espositivo.