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    Catalizzatore | Evidence of their existence

    TIZIANO MARTINI
    MARJOLIJN DE WITT

    12 Febbraio – 30 Marzo  2014

    Opere

    Marjolijn De Wit

    Tiziano Martini

    OTTO ZOO inaugura il programma del 2014 con un doppio progetto espositivo e di intervento nello spazio: la mostra Catalizzatore,  prima personale in galleria di Tiziano Martini e l’installazione Evidence of their existence di Marjolijn De Wit, artista olandese al suo secondo appuntamento in galleria; entrambe rimarranno aperte al pubblico dal 12 febbraio al 30 marzo (da mercoledì a sabato, dalle 14 alle 19).

    In linea con l’attitudine performativa della pittura di Tiziano Martini, Catalizzatore prendeforma in un intervento dell’artista sulle grandi pareti della galleria utilizzando malta, tempera da interni, acrilico, e da qui si sposta alle tele, ai pannelli e ad alcune sculture realizzate in gesso e con i materiali di scarto delle opere precedenti.
    Come un catalizzatore che, nei processi chimici, è la sostanza che innesca e accelera unareazione chimica, l’artista, secondo Martini, con il suo lavoro modifica un meccanismo reattivo, a cui egli stesso partecipa, tracciandone un percorso alternativo; non solo velocizza alcuni passaggi, ma è lo strumento, l’oggetto che determina quell’azione.
    Il lavoro di Martini è una riflessione continua sulle potenzialità dell’atto pittorico, un dialogo con le superfici e i materiali, un confronto perenne con i risultati predefiniti. Intuitiva, priva di ritualità e accidentale, la sua pittura si manifesta come la registrazione di esigenze performative dai risultati visivi talvolta imprevedibili e diversi tra loro.

    Evidence of their existence si compone di una serie di lavori che Marjolijn De Wit ha realizzato durante la residenza all’EKWC (European Ceramic Work Center, ‘s-Hertogenbosch, NL). Con essi, e insieme alla galleria OTTO ZOO, ha ricevuto il Pulse Prize come migliore progetto installativo dell’omonima fiera che si è svolta a New York.
    Al centro dei lavori a Milano, collage e sculture, si pone la ceramica (in alcune sue declinazioni) utilizzata per la sua duttilità come strumento per creare uno scarto tra la dimensione bidimensionale e tridimensionale. Prendendo come spunto le riproduzioni di fotografie di paesaggi montani tratte da un libro d’epoca, l’artista ha sovrapposto alle immagini pezzi di ceramica da lei realizzati e dipinti, dando origine a collage bi e tridimensionali.
    Influenzata da schemi grafici e modernisti, la ricerca di Marjolijn De Wit si sviluppa dall’idea classica della riproduzione della natura, ma di quella “snaturata” dall’intervento dell’uomo; nel suo lavoro, principalmente dipinti, collage e sculture, utilizza soprattutto elementi visivi astratti che inducono a una connessione tra cultura e natura.

    Tiziano Martini (Soltau, Germania, 1983) vive tra la Val di Zoldo (BL) e Lipsia.
    Nel 2011 è stato in residenza alla Lia (Leipzig International Art Program) di Lipsia e nel2012 alla CARS (Cusio Artist Residency Space) a Omegna (VB). Sue mostre personali si sonotenute allo Studio d’arte Cannaviello di Milano e alla galleria Potemka di Lipsia. Numerose le collettive a cui ha partecipato, tra cui Studio Visit alla Galleria d’Arte Comunale di Monfalcone (GO), Dolomiti Contemporanee (BL) e Anni 10, allo State Institute of Culture di Sofia in Bulgaria.

    Marjolijn De Wit (Bennekom, Olanda, 1979) vive ad Amsterdam.
    Ha partecipato a prestigiosi programmi di residenza in Europa, tra cui Rijksakademie van Beeldende kunsten di Amsterdam, Lia (Leipzig International Art program) di Lipsia, EKWC (European Ceramic Workcenter) di ‘s-Hertogenbosch in Olanda. Sue personali sono state organizzate alla galleria OTTO ZOO di Milano e alla galleria Willy Schoots di Eindhoven. Il suo lavoro è stato incluso in numerose collettive in spazi pubblici e privati in Europa tra cui, tra le più recenti, il Gartenhaus der Kunst di Monaco di Baviera, il Central Museum di Utrecht e lo Spinnerei di Lipsia. Attiva anche nel settore editoriale, ha realizzato numerose pubblicazioni d’artista presentate in istituzioni internazionali, tra cui Abstract gardening e How to get from A to B.